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Bio




Claudio Betetto, alpinista (ci si prova!) e mountain blogger


Classe 1993, provengo dalla pianura ma fin da piccolo ho sempre guardato alle terre alte, attratto dall’aria sottile e dal profumo dei boschi.


Mi piace vivere la montagna a 360 gradi e in tutte le stagioni, cercando il più possibile l’avventura. Amo la Natura e in essa trovo il terreno ideale per mettermi alla prova.


Laureato in Scienze Forestali ed Ambientali, ho fatto della ricerca la mia occupazione primaria fino al 2022, momento in cui ho intrapreso l'affascinante percorso per diventare Guida Alpina, per riuscire a fare della mia passione un lavoro.


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Avventure




8 Maggio 2024

Forcella Alta di Scodavacca attraverso Forcelle Cason e Las Busas

Partire sci in spalla, gli alberi sono già verdi e spalleggiare 1200 m di dislivello fino a Forcella Cason perchè la valanga di fondo ha pelato l'intero pendio. Apparentemente c'è qualcosa di insano in tutto questo... però vuoi mettere sciare sulla polvere più bella della stagione il 19 di Aprile?  Sì polvere, per davvero questa volta. Per di più alle quote ''modeste'' delle Alpi Carniche. I miracoli del Cambiamento climatico: due giorni prima sono 20 gradi a 1500 m, oggi trovi la polvere.  Capatina a Forcella Monfalcon di Forni, giusto per vedere la situazione di là, ma le valanghe di fondo non si sono risparmiate, così non rimane che buttarsi giù a Nortd. Forcella Las Busas non delude, poi ripelliamo alla Scodavacca e pieghiamo a sinistra per addentrarci in quel labirinto di guglie formato da La Scala Grande, Cima Maddalena, Cima Giaf... per raggiungere la solitaria Forcella Scodavacca Alta (2290 m), da cui parte una linea estetica, a lungo sognata, che scivola per circa 300 m, per confluire al percorso iniziale poco sotto al Torrione Berti.  La sciata ha un che di commovente e continuiamo fin che ce n'è ovvero i 1600 m circa del bosco sopra il rifugio Giaf. Poi a ritroso a piedi fino alla macchina.  Bella scampagnata con il giovane e promettente Marco.  Scialpinismo primaverile in una giornata solitaria...come piace a noi. 
23 Aprile 2024

Canalone del Siera e Forcella Rinsen – Scialpinismo

Bella accoppiata, a lungo agognata da tanto logica ed evidente appare vista dagli impianti di Cima Sappada.  Cogliamo l'occasione in una fresca giornata di fine Marzo, dopo un episodio temporalesco che ha ammantato le cime di un po' di sana materia bianca.  Per dirla tutta la quantità sarà abbastanza superiore alle aspettative e non riusciremo a raggiungere la Forcella Alta di Siera, fermandoci a 3/4 del canale per via di un brutto accumulo di almeno mezzo metro da attraversare (a fronte di massimo 15 cm di nevicata).  La sciata però è carina, soprattutto sul conoide finale, dove tendiamo a destra per collegarci al pendio che sale a Forcella Rinsen, meno ripida ma sciisticamente più appagante (nelle condizioni trovate).  Saliamo tutto sci ai piedi, evitando qualche placca ventata che richiede un po' di occhio. Dalla forcella ammiriamo la Ovest della Creta Forata...da mettere in lista. La sciata sulla pala centrale è da urlo...e poi giù per le piste fino alla macchina. 
22 Aprile 2024

Cimon di Palantina – Scialpinistica

''Firn commovente'': questa la descrizione dell'essenza della discesa con gli sci dal Cimon di Palantina.  Sono con gli amici Davide e Tommaso, partenza da Col Indes sci in spalla, come ogni primaverile che si rispetti; sullo sfondo il Palantina con lo scivolo di neve perfetto che ci aspetta.  Tutti e tre lo sogniamo da tempo, in questo modo, con queste condizioni.   Mettiamo gli sci a Casera Palantina, un po' in alto, ma ce ne faremo una ragione.  Il pendio alto è lisciato come una tavola da biliardo, non una imperfezione. Lo saliamo con i ramponi su neve dura, ma sappiamo che il timing è quello giusto, perchè appena iniziamo la discesa è lo spettacolo: firn commovente! Sul tratto finale prendiamo il canalino diretto a sinistra che è ripido ma la neve è perfetta e con qualche curva saltata siamo giù.  Breve ma intenso! 
1 Marzo 2024

Huda Paliza – Forcella di Terrarossa

A volte sento di remare controcorrente, molti mi daranno del pazzo, ma le uscite primaverili con annesse ravanate, secondo me sono le avventure scialpinistiche che più ti restano..  Sì, bella la fresca, figata la polvere... ma vuoi mettere contro almeno 3 cambi di assetto con annessa ravanata nel bosco e su un canale intasato dalle valanghe? Direi che non c'è storia.  E quindi... meteo perfetto in una giornata di inizio Aprile, siamo impegnati a salire il canalone Huda Paliza, senza dubbio un'icona dello scialpinismo giuliano. L'inverno è stato avaro di precipitazioni in tutto l'arco alpino tranne qui nell'estremo Est, dove si riesce ancora a calzare gli sci a 1000m (poi bisogna toglierli nel bosco ma fa parte del gioco).  Non ero mai entrato in Val Saisera e poi nella famigerata Spragna, luogo maestoso e severo, in cui lo sguardo non può fare a meno di alzarsi verso le pareti, a scovare le varie linee fantasma che le solcano.  Gruppo speciale con la compagine veneta in trasferta, appoggiando la mia proposta e riponendo fiducia in me!  
20 Febbraio 2024

Passo del Cristallo e Forcella a destra di forc. Michele – Dolomiti Ampezzane

"Non esiste buona o cattiva neve, ma solamente buono o cattivo sciatore", giusto per adattare un vecchio proverbio alpinistico. Gran giornata a macinare dislivello in Val Fonda, concatenando il classico Passo del Cristallo con Forcella Michele e il suo bel canalino. Condizioni esigenti, probabilmente le prossime sciate saranno più facili. Nel fondovalle la neve è marmorea, nel circo fino a 2500 m circa troviamo crosta non portante (fortunatamente ancora sciabile) e più in alto neve invernale ma totalmente arata dai passaggi.  Col Bailone e Tommy, sempre in gran spolvero! 
11 Febbraio 2024

Modeon dal Buinz – Canale Est e Cresta Sud

Di nuovo in Giulie, anche questa volta con gli sci... sempre una certezza! O forse bisognerebbe dire che l'uscita 5 stelle è tutta merito del Saverio che dal cappello maggico ne tira fuori ancora un'altra.  Come già successo, le mie proposte piuttosto banali passano in secondo piano quando si paventa l'idea del Modeon dal Buinz da Sud-Est, inseguendo una fantomatica linea costituita prima da un canalino e poi da una vaga dorsale che porta in cima. Non ne so nulla, per me è tutto nuovo, quindi accetto ben volentieri. Ma non sono l'unico: la consueta sicurezza del Saverio questa volta è messa in discussione, visto che di info certe non è che ce ne siano poi molte... sappiamo solo che di lì ogni tanto qualcuno è passato!   Sta di fatto che siamo in tre (Luca, Saverio ed io), in una giornata di fine Gennaio, che però sa più di fine Marzo. Partiamo da Sella Nevea in direzione Forca de la Val e, abbandonata la forestale all'altezza delle Casere Cregnedul di Sopra, ci rendiamo subito conto che la situazione è critica: tempo qualche giorno e l'unica sarà lo sci d'erba. Tuttavia guadagnando quota, il vallone si riempie a sufficienza e la poca neve fa sì che non ci siano zone svalangate, invece il pendio è tirato come una tavola da biliardo.  Appena fuori dal boschetto, Luca mette il turbo, ci distacca e tentare di stargli dietro sotto la candela del Sole non è troppo invogliante, anche perchè ho dosato male le scorte idriche, confidando in una situazione un po' più invernale... Nonostante il caldo, in qualche modo arriviamo al nostro bivio sotto alle caratteristiche pareti di calcare levigato: qui ci ricompattiamo e pieghiamo a sinistra. La neve, da trasformata che era, torna invernale man mano che saliamo verso il canalino finale: la polvere di questi tempi è un miraggio, ma una bella neve compatta fa presagire una sciata da urlo.  Dal forcellino alla cima seguiamo una serie di canalini su terreno tutto sommato facile ma insidioso, perchè l'esposizione meridionale ha determinato il formarsi di uno strato di ghiaccio duro basale, per cui una scivolata direi che potrebbe essere fatale in molti punti... la seconda piccozza torna utile.  Qualcuno ha sciato dalla cima, noi per sopravvivere rimandiamo e ci limitiamo al forcellino intermedio, da cui con una derapata e qualche salto ci ritroviamo nel valloncello tirato a nuovo che pare una pista nera. Seguo Saverio che con fiuto individua la zona più liscia e praticamente sciamo ininterrottamente fino al boschetto su firn da favola. Poi un po' è sopravvivenza e poi la stradina forestale fa il suo dovere, scarrozzandoci alla macchina (sante stradine forestali).  Di unanime accordo, proponiamo la creazione di una App dove istituire la piattaforma "Saverio: pianificazione gite", a pagamento chiaramente.  Bella giornata e sciata, di quelle da ricordare.