Di nuovo in Nord-Ovest, questa volta con la macchina da guerra Carlo.
Il periodo di secco ci invoglia per la Andrich-Faè, dove ci divertiamo nella prima metà su roccia da favola e asciutta, a differenza della parte alta in cui è stato necessario lottare col bagnato per venirne fuori.
Gran esperienza nelle viscere della montagna, a ritmo sempre elevato!
Note tecniche: la via segue l'evidente sistema di fessure e camini di sinistra di Punta Civetta (sul ramo destro sale invece la
Aste-Susatti), salendo prima per fessure di roccia solida e poi per camini quasi sempre bagnati anche in periodi di gran secco.
Chiodatura sufficiente sia alle soste che sui tiri, comunque conviene portare un martello con qualche chiodo e serie completa di friend (noi abbiamo raddoppiato qualche misura media).
Se dovessi dare una valutazione personale, l'ho trovata nel complesso leggermente più impegnativa della vicina Aste, soprattutto per via dei camini terminali, nettamente più ostici.
Mi sono sforzato di individuare quale fosse la famigerata "placca Andrich" ma non ci ho capito nulla. In pi di qualche la tratto la relazione non è che combaciasse molto, com'è normale su vie di questo tipo: seguire l'intuito e pedalare!