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La cascata del vallone Nord-Est con i suoi due salti ghiacciati

Nome Cascata del vallone Nord-Est del Gran Vernel
Gruppo montuoso Marmolada
Data salita 10/12/2017
Difficoltà IV/4
Sviluppo /// m
Dislivello avvicinamento 500 m ca.
Esposizione prevalente Nord-Est
Quota 2500 m
Tempo impiegato 11h totali
Punti d'appoggio ///
CartografiaTabacco 015 - Marmolada - Pelmo - Civetta - Moiazza
Lungo l'avvicnamento con gli sci per raggiungere il vallone Nrd-Est del Gran Vernel. In vista la colata ghiacciata che saliremo

Lungo l'avvicnamento con gli sci per raggiungere il vallone Nrd-Est del Gran Vernel. In vista la colata ghiacciata che saliremo

Erano circa due anni che guardavo periodicamente la webcam che punta diritto al Gran Vernel, precisamente da dopo che avevamo salito la via normale con la neve nell'Autunno 2015.
Mi chiedevo se un giorno si sarebbero formate delle cascate di ghiaccio su quei due salti così evidenti andando a tracciare una linea quanto mai estetica e invitante in quel vallone dimenticato e fuori dai tracciati in voga.
Il momento si presenta questo Autunno quando il ghiaccio appare ma con esso anche le nevicate che mi fanno temporeggiare.
Assieme a Mirco, ormai compagno d'avventure, decido che Domenica si può provare ad andare a vedere la situazione, le nevicate previste non ci fanno paura, mal che vada ci caleremo.
Così dopo una sessione di allenamento ai Serrai di Sottoguda, saliamo al Fedaia nel freddo glaciale di una notte stellata. Alla sola luce delle frontali facciamo tutto l'avvicinamento sci ai piedi ed arriviamo all'imbocco del vallone verso le 8. Rapido cambio d'assetto e iniziamo a salire verso il primo mostriciattolo ghiacciato. Il ghiaccio è marmoreo a causa del gran freddo: sicuramente sono settimane che qui la temperatura non sale sopra lo zero!
Duretto per me il primo muro verticale di una decina di metri ma non ho intenzione di appendermi alla vite e quando esco fuori mi parte un urlo di gioia.
Recuperato Mirco, ci scambiamo i ruoli e parte lui verso la seconda colata. Da questa ci separa solo un lungo nevaio. Restiamo in conserva e arrivati sotto al flusso ghiacciato restiamo estasiati. Mirco attacca e senza problemi supera questa placca appoggiata con muretto finale verticale, stupendo. Il tiro è bello lungo e le corde non bastano: per pochi metri non siamo in cima!
Dopo la classica bollita alle mani riparto e faccio gli ultimi metri.
La bufera imperversa. ma siamo felici, abbiamo salito entrambe le colate!
Con due calate su abalakov e a ritroso sui nevai, ritorniamo alla base.
Si è fatto tardi e non possiamo perdere minuti preziosi così mettiamo su gli sci e ci buttiamo giù...la neve fa schifo e non sappiamo bene che strada seguire in discesa.
Non possiamo ripellare perchè le pelli sono ibernate così inizia una marcia penosa verso la macchina e che bel ventaccio! Dopo una snervante corsa contro il buio e la lotta coi mughi mezzi nascosti sotto la neve, alle 17 arriviamo al Fedaia.
Un abbraccio e una risata liberatoria finale.
E poi bisogna scendere a festeggiare!
La cascata del vallone Nord-Est con i suoi due salti ghiacciati
L’accesso al vallone Nord-Est avviene tramite canalino nevoso
Accesso al vallone tramite un canalino

Spindrift dalle pareti circostanti
Battiamo traccia per raggiungere la prima colata ghiacciata
Sul primo salto ghiacciato (4)

Mirco impegnato sul secondo salto ghiacciato (3+)
Mirco impegnato sul secondo salto ghiacciato (3+)
Salendo il secondo salto ghiacciato nella bufera (3+)

Salendo il secondo salto ghiacciato nella bufera (3+)
Le corde non bastano e quindi dobbiamo salire un ultimo tiretto per uscire dalla colata
In cima alla colata!

Sosta su vite e abalakov
Ci caliamo vista la bufera che imperversa
Dopo le doppie in discesa

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Claudio
Claudio

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"Tutte le arti aspirano alla condizione della musica, che non è altro che forma. La musica, gli stati di felicità, la mitologia, i volti scolpiti dal tempo, certi crepuscoli e certi luoghi, vogliono dirci qualcosa, o qualcosa dissero che non avremmo dovuto perdere, o stanno per dire qualcosa; quest’ imminenza di una rivelazione, che non si produce, è, forse, il fatto estetico” J. L. Borges

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