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Da tempo volevo andare a Mallorca per arrampicare e quando l'amico Marco mi dice che a cavallo fra Marzo e Aprile sarà sull'isola, capisco che si tratta dell'occasione giusta.
L'isola è relativamente piccola e con massimo un'ora di auto si è ovunque o quasi, quindi decidiamo di farci due notti fuori e due in ostello a Palma.
Il primo giorno Marco mi porta a Caimari, una bella falesia immersa nel verde dove si scala prevalentemente su placca grigia a gocce o buchi ma non mancano i leggeri strapiombi. Dopo qualche scaldo per rodare con la falesia, decidiamo di provare l'ebbrezza di salire una via da 40 m con la corda da 70... sono i numeri poi per calarsi! Ma in qualche modo si fa...
Poi ci spostiamo sulle classiche dove mi riescono a vista Morito (6c, classicissima della falesia) e un capolavoro di 6a+ che sale lungo una concrezione ("tufas" in spagnolo) per poi finire con qualche movimento in fessura strapiombante.
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Caimari, fantastica falesia immersa nel verde
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Marco sul monotiro da 40 m affrontato con corda da 70…
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Fantastico 6a+ tecnico sulle “tufas”
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Marco su Morito (6c)
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Morito vista dall’alto: che tiro spettacolare! Merita sicuramente un giro
Il secondo giorno decidiamo per una multipitch a Sa Gubia, chiamata Sol Solet. La sottovalutiamo un po', credendo che come spesso capita, i gradi in una via lunga siano più morbidi che in falesia, invece così non è quindi il 6b+ spinge bene! Il grip è dei migliori mai visti e la via spettacolare, ogni tiro vale come un monotiro bello in falesia. Alla fine Marco decide che vuole testare la tenuta della corda e si spara un bel volo dal quarto spit, arrivandomi a fianco in sosta: "Holà hombre!".
L'idea era di farsi due vie ma Sol Solet è stata bella impegnativa e per oggi va bene così.
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Hotel qashqai 5 stelle
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Sa Gubia con i tetti terrificanti a destra e le placche grigie a sinistra. Sol Solet corre a limitare del giallume
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Primo tiro di Sol Solet (6b+)
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Primo tiro che da la sveglia!
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Marco in sosta del terzo tiro
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Venga mas hombre!
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Sul penultimo tiro
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Yo
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Relax in spiaggia a Palma
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Wellness
Il terzo giorno ci spostiamo al Nord nella falesia de La Creveta dove conta più l'ambiente che le vie in sè. Spira un vento forte e l'atmosfera a tratti è da tempesta ma fino a metà pomeriggio non fa una goccia così riusciamo a farci 6 bei monotiri. Qui la roccia è tipica delle zone di scogliera e a volte non eccelle per il grip ma le vie da 30m fanno fare dei bei viaggi. I gradi sono compressi così i tratti più duri dei 4c non sono poi così più facili dei 6a: l'importante è scalare su vie belle!
Alla fine proviamo la super classica della falesia Records de Bunyola (6a+), un vero gioiellino di placca col passo chiave dove bisogna stringere un crosticina delle dimensioni di un polpastrello: "sustained but never desperate" cit.
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Verso l’infinito. Falesia La Creveta
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Bella placca di 30 m gradata 4c (?). Lo start era tranquillamente 5c.
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Su Records de Bunyola (6a+), la classicissima della falesia
Finalmente arrivata l'agognata doccia in ostello ma abbiamo ancora una mattinata prima di riprendere l'aereo per tornare. Il tempo è incerto, così per non sbagliare decidiamo per gli strapiombi della falesia del Bunker, conosciuta da Marco ma non presente sulla guida Rockfax. Ci mettiamo unpo' a trovarla ma poi riusciamo a scalare 3 orette su roccia modellata dal vento e per questo ricca di buone prese...ma bisogna imparare a conoscerla. Se metti male i piedi non vai su, anche se le vie sono tutte molto fisiche, da arrivare col fiatone in sosta!
Alla fine ci spariamo 6 tiri di cui 2 veramente molto belli!
Il momento della partenza arriva come sempre molto presto, ma come ogni volta si lasciano progetti aperti, ottimo motivo per tornare su questa fantastica isola!
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Il panorama dalla falesia del Bunker
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Scalata breve ma intensa, molto fisica
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Marco su un bel 6a un po’ più tecnico
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Ultima via super strapiombante: mamma che legna!