Nome salita | Senza chiedere il permesso - Adamello |
Gruppo montuoso | Alpi Retiche |
Data salita | 03,04/02/2024 |
Difficoltà | V/AI5/M6/A0 |
Dislivello dell'avvicinamento | 1100 m (variabile a seconda dell'innevamento) |
Dislivello della via | 600 m ca. (dalla terminale), più di 800 m lo sviluppo |
Impegno globale | ED- |
Esposizione prevalente | Nord |
Tempo impiegato | 4h al Rif. Garibaldi + 2h avvicinamento + 7h la via + 1.5 h discesa al Rif. Garibaldi |
Punti d'appoggio | Rifugio Garibaldi (2 locali invernali) |
Riferimenti | Walter Pres Polidori; Planet Mountain; Alpine Monkey |
Parete Nord dell'Adamello: un sogno che coltivavo da anni, aspettando il momento propizio che finalmente è arrivato.
Le precipitazioni umide autunnali non sono mancate, il che fa ben sperare per il formarsi di queste linee all'ombra delle pareti Nord. Ma la conferma è solo quando ad inizio anno vedo il report di una salita di Senza Chiedere il permesso in ottime condizioni...peccato che da qui a due giorni dovrò partire per il modulo esame cascate di ghiaccio del Corso Aspiranti. Seguirà una perturbazione con almeno 30 cm di neve che porrà un freno momentaneo ai giochi, ma la fiamma ormai è accesa ed è dura da spegnere...e infatti l'alta pressione stabile arriva, Marci è entusiasta della proposta: è il momento di colpire!
Come detto già da altri, una delle maggiori difficoltà di questa salita è pianificare bene la logistica in funzione delle condizioni, cosa che condiziona pesantemente il peso che si dovrà portare.
L'avvicinamento è lungo: a seconda di dove si riesce ad arrivare con l'auto considerare dalle 2h 30 alle 4h abbondanti. Noi ci areniamo al primo guado della strada forestale e da lì proseguiamo con gli sci.
Ci sono varie possibilità: si può optare per una rapida salita in giornata con sci appresso (a patto di averne fisicamente) e con discesa diretta nel vallone principale a sinistra della diga del Garibaldi; se si decide per due giorni bisogna lasciare gli sci al Garibaldi e tornare a prenderli dopo la via, impacchettare tutto, cambiare assetto e scendere sciando sulla traccia invernale scomodamente a destra della diga (per beccare la discesa a sinistra della diga toccare pellare, opzione laboriosa dopo la via). Questa seconda opzione mi sentirei di consigliarla solo con innevamento abbondante su tutto il percorso e in assenza di traccia marcata, perchè altrimenti risulta controproducente visti i numerosi tratti in cui si rischia di dover fare portage. Come terza alternativa si possono usare le ciaspole. Noi optiamo per due giorni con gli sci, scelta che si rivelerà sbagliata vista la qualità pessima della neve, unita al peso eccessivo della zaino. Col senno del poi forse la cosa migliore sarebbe stata salire leggeri senza niente, vista la traccia compattata...ma appunto, col senno del poi.
Inoltre avere gli sci può costringere a dover portare uno scarpone da alpinismo per la via. Poi non sapendo dell'esistenza del secondo locale invernale del Garibaldi, con noi portiamo materassino e sacco a pelo invernale vista la possibilità di essere in molti (infatti saremo in 11). Alla fine invece scopriamo esserci due locali invernali con coperte, quello davanti con 4 letti, quello sul retro con 6 (necessaria pala per liberare la porta!).
Per quanto riguarda la via, superata la terminale (che troviamo abbastanza chiusa), per la maggior parte si procede su neve ripida a 50-60°, con svariati tratti più ripidi e molto misto facile. Si aggiungono due tiri di ghiaccio, risolvibili in un unica lunghezza di 70 m circa (utile corpo morto per sosta, vista la carenza di possibilità su roccia e ghiaccio) e i due finali di misto con la caratteristica fessura di una ventina di metri di M6 che ho trovato dura e basta (4 chiodi, uno ribattuto). Pertanto noi abbiamo deciso di muoverci prevalentemente in conserva protetta molto lunga (utili t-bloc) sostando o ad esaurimento materiale o in concomitanza di tratti più impegnativi che richiedevano un tiro (facciamo 5 tiri effettivi).
La discesa avviene poi attraverso il Pian di Neve ed il Passo degli Inglesi che riporta in versante Nord e giù al Ghiacciaio del Venerocolo, dove scendiamo tutto faccia a monte (45-55°) ma non facciamo neanche una doppia vista la continuità della neve.
Come materiale consiglierei: due mezze corde da 60 m, 4 viti corte, 4 viti medie, friend #0.1-3 doppiando 0.2 e 0.3 per la fessura finale (se si è brocchi come me), 8 rinvii (2-3 allungabili), NDA.
Come soluzione logistica mi sentirei di consigliare di pianificare la salita in due giorni, portando al massimo le ciaspole e niente materassino e sacco a pelo (confidando nelle coperte).
Mega avventura con Marcello, che nonostante il vento e gli spindrift non molla mai!
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