23 Aprile 2019

Il Covolo del Butistone – Una parete persa nel tempo

Non ricordo chi me ne aveva parlato per la prima volta ma quando andai ad arrampicare alla parete del Covolo del Butistone fu per salire il Diedro dei Garofani assieme agli amici Marco e Francesco. Poi sono tornato altre volte per la bella Eliseo, ancora per il Diedro dei Garofani (troppo bella quella via, tornerò ancora sicuramente!) e la classicissima Via delle Attraversate. Proprio su quest’ultima, senza saperlo, abbiamo incontrato l’apritore Umberto “Marampa” Marampon, visibilmente contento di vedere ancora dei giovani sulla sua via. Non sapendo chi fosse e avendo voglia di scalare, l’abbiamo liquidato in breve, scoprendo solo la sera di chi si trattava! A saperlo ci saremmo fermati sicuramente a fare due chiacchiere in più! La giornata era più che incerta ma fortunatamente il tempo ha retto e siamo riusciti a scalare nonostante l’umidità alle stelle, anche perchè mi sarei sentito in colpa ad aver fatto venire fin lì tre friulani per prendere acqua o trovare tutto bagnato. Un lato positivo della parete del Covolo del Butistone è che l’avvicinamento è pressochè nullo, essendo la falesia a picco sulla strada statale. Per contro i camion e le macchine disturbano abbastanza e bisogna ammettere che l’atmosfera non è di certo bucolica ma mentre si scala il pensiero fugge altrove e non si viene più di tanto toccati dal casino che proviene dal fondovalle. Francesco Gherlenda scrive così sulla guida Valsugana e Canal del Brenta: “Lo scenario da degrado post-industriale non era il massimo… una volta però saliti di pochi metri la parete ti prende, tutto cambia di prospettiva e la bellezza della roccia e dell’arrampicata si rivela…”, ed è vero, mi ci ritrovo pienamente!