Erano anni che mi frullava per la testa questa attraversata che permette di concatenare, con linea estetica ed elegante, le tre pareti Nord, Est e Sud della Red House. Finalmente le condizioni giuste si sono presentate, soprattutto quelle mentali. Ho optato per una ripetizione veloce, in solitaria, nonostante l’elevato grado di rischio: una potenziale caduta risulterebbe sicuramente fatale. La parete è stata attaccata in mattinata, all’ombra della parete Nord. Una serie di movimenti su tacche verticali con svariate spallate mi hanno provato e sono riuscito a superare il temuto Balance Corner solamente nel pomeriggio, cosa che poi si è rivelata positiva perchè la parete Est nel frattempo era andata in ombra. Alcuni movimenti di equilibrio estremi sono stati seguiti da un allungo pazzesco con rischio sbandierata, fino a raggiungere l’agognato Faith Corner, punto di svolta dell’attraversata. Nella luce infuocata del tramonto ho superato il mitico Broomstick passage che costringe ad un movimento ai limiti delle possibilità umane ed era ormai quasi buio quando ho raggiunto la salvezza del terrazzino finale, dove le difficoltà terminano. Non parlerò qui dell’epica discesa, fra doppie incastrate e lampada frontale che si è scaricata a metà. L’importante è stato raggiungere la macchina a notte fonda, ma sano e salvo. Che giornata d’avventura, questo sì che è alpinismo!