Io e il Lorenz siamo reduci dalla Cresta Cerana al Carè Alto ma la voglia di arrampicare è troppa, così ci spostiamo in Dolomiti di Brenta per salire la Via della Soddisfazione a Cima d'Ambiez.
Posto che l'avevo sempre un po' snobbata per via del grado su carta, mi sono dovuto invece ricredere: si tratta di una via di un certo impegno con il tiro chiave centrale abbastanza ingaggiante (meglio non cadere).
Dormiamo al rifugio Agostini (gestione 5 stelle!) e la mattina in mezzoretta abbondante siamo all'attacco. Ci sono due possibilità: salita diretta per il cavo metallico oppure giro largo a prendere la cengia basale da destra. A inizio stagione consiglierei la seconda, prestando attenzione a eventuali buchi (anche molto profondi) tra neve e roccia. Per l'attacco seguiamo la variante Stenico-Girardi, ricongiungendoci all'originale dopo due tiri. Nel complesso la via è poco chiodata lungo i tiri ma le soste sono sempre buone, raramente da integrare. Serie di friend #0.2-3 doverosa e consiglio anche 3-4 chiodi e martello per evenienza, soprattutto nella parte alta, dove è facile finire fuori via, cui si aggiunge spesso la nebbia che qui è pressochè una costante.
Per la relazione rimando alle innumerevoli reperibili, mi limito ad alcune osservazioni:
Sul prima tiro della variante Stenico, non seguire la cengetta a sinistra ma salire in obliquo fino alla sosta.
Su L3 si può stare a sinistra senza salire fin sotto al tettino giallo
L7 non ha più il nut incastrato e sull'ultimo chiodo si riesce a far passare un cordino per rinviare.
Su L9 prestare molta attenzione perchè la via tende a perdersi. Si supera la prima nicchia e poi si scala un diedrino, oltre il quale viene naturale uscire a destra per raggiungere una sosta. Noi abbiamo fatto così e poi tendenzialmente obliquato a sinistra per ricongiungerci al canalino finale, facendo almeno 1 tiro e mezzo fuori via. Valutare di salire direttamente stando più a sinistra dopo il diedrino.
Causa orario e temporale imminente che poi non è mai arrivato, non siamo riusciti a salire sulla cima. La discesa è un po' complessa ma direi che c'è di ben peggio in giro.
Dall'uscita della via basta spostarsi a sinistra per cengia e si intercetta la normale di discesa dove a tratti si disarrampica seguendo gli ometti, a tratti si seguono alcune comode calata su fittoni resinati, molto utili in caso di neve, come nel nostro caso. Infine si ritorna sulla cengia d'attacco.
Avventurona con Lorenz, culminata con la cena al Ristoro Dolomiti di Brenta... la vera sfida è stata non addormentarsi alla guida durante il viaggio di ritorno...ma questa è un'altra storia!