16 Marzo 2023

D’inverno sul Pelmo – L’essenza dello scialpinismo

Il Pelmo è una montagna particolare, vuoi per la sua posizione così centrale e isolata, vuoi per la sua forma unica e pure per la sua storia: qui è nato ufficialmente l'alpinismo Dolomitico, con la salita di John Ball, nel lontano 1857. Salire sul Pelmo non è difficile tecnicamente ma farlo con gli sci racchiude quella che è l'essenza dello scialpinismo. Certo, salire con condizioni della neve diverse da quelle che abbiamo trovato, magari pellando dalla macchina e magari sciando dalla cima, sarebbe stata un'altra cosa, però così abbiamo respirato il fascino della grande montagna! Vista la quantità di neve esigua, partiamo con le scarpe da ginnastica e seguiamo la strada (CAI 493) che da poco sopra Zoppè porta al Rifugio Venezia. Qui calziamo gli sci e ci portiamo all'attacco della Cengia di Ball che troviamo innevata ma si procede bene in conserva protetta sfruttando i vari spit e chiodi in posto. Aggirato il primo spigolo, non proseguiamo per la cengia ma saliamo a destra il Salto del Porton con un tiro di 15-20 m sul III grado con passo di IV (4 chiodi malfermi e un friend incastrato, sosta su uno spit). Proseguiamo per un diedrino poco innevato, oltre il quale, a destra, si incontra la prima sosta di calata. Il diedrino poi diventa canalino e deposita giusto nel Vant del Pelmo. Si taglia ma comunque ci si mette un po': soluzione utile se la cengia risulta innevata, in caso contrario le tempistiche potrebbero essere analoghe. Mettiamo nuovamente gli sci ai piedi e tenendo sempre la destra ci alziamo rapidamente. La sezione più ripida è sul passaggio al Vant Superiore, con alcune rocce che escono dalla neve. Arriviamo allo spallone che si è fatto un po' tardi ma insistiamo sulla cresta sommitale su neve a tratti sfondosa ed arriviamo in cima premiati dalla calma di vento, l'aria è tersa e siamo al centro delle Dolomiti. In discesa ripercorriamo la cresta e finalmente iniziamo la sciata prima su crosta da vento non portante, poi su firn leggermente rigelato (Est, sole mattina, ombra pomeriggio) ma ancora godibile fino a dove si imbocca il canalino percorso in salita. Con due doppie da 20 m (sosta a spit e poi spit singolo) superiamo il Salto del Porton e poi a ritroso per la Cengia di Ball sempre in conserva protetta. Non rinunciamo alle ultime curve fino al Rifugio Venezia dove scrocco un panino al Lorenz che è stato più previdente di me. Per la gioia delle spalle, ci carichiamo tutto sullo zaino e via giù verso la birra!