29 Ottobre 2018

Traversata integrale Cima Cadin di Toro – Cime Talagona

“Oggi ancora, a distanza di tanti anni, il fulgente ricordo delle ore vissute fra quelle crode divine mi seduce, e mi commuove com’è dato commuoversi ad un semi-selvaggio eccentrico al crepuscolo di una vulcanica vita”. Così Tita Piaz, alla fine dei suoi giorni, si esprime riguardo agli Spalti di Toro: la sua è l’opinione di un rocciatore eccezionale che ha contribuito a scrivere la storia travagliata di queste crode. Di diverso registro è Vincenzo Altamura, che assieme a Herberg, dal 1951, ogni estate ha aperto innumerevoli nuove vie su queste montagne; la sua è una testimonianza quasi commovente: “Mentre qui sta per chiudersi il periodo classico dell’esplorazione ed aprirsi forse quello del sesto grado e relativi mezzi artificiali, ci auguriamo che non arrivi troppo rapida l’avventura del martello sulla croda, ma che si possa piuttosto continuare ad addentrarsi in alto silenzio fra queste care montagne, come quando era solenne la loro primitività: così da sentirsi da esse come difesi similmente ai giorni della solitudine arcana, quando vivendovi, la gioia era intatta, pienamente pura. Lasciamola pura e allora torneremo, torneremo fin che potremo, in questi circhi divini contornati da guglie librantisi a sprofondarsi nel cielo, in questo mondo di sogni”. “Addentrarsi in alto silenzio” fra le guglie delle cattedrali più antiche del mondo. Kugy l’ha detto che la chiave è il silenzio: solo con esso la spiritualità si fa tangibile. E’ da mesi che ce l’ho in mente ma voglio trovare le condizioni globali ottimali per riuscire a realizzarla. Finalmente è il momento, ed è sublime. Fra le nebbie degli Spalti di Thor siamo riusciti a portare a termine questa traversata ma una domanda mi torna spesso alla mente: “perchè ci ostiniamo a tornare fra queste crode marce?”