Da tanto immaginata, finalmente a metter mano sulla traversata integrale dalla Creta Grauzaria al Sernio, una bella avventura che può essere ben collocata come una chicca di alpinismo classico delle Alpi Carniche.
Ho deciso di cominciare dalla cima della Grauzaria per affrontare in salita la storica "Direttissima", aperta nel lontano 1900 dal mitico Napoleone Cozzi (quello del Campanile di Val Montanaia!) e compagno. Già di per sè, solo questa è una bella "scamorzata" da 1400 di dislivello con difficoltà fino al III+ che, a discapito del nome, non ha molto di direttissimo ma rappresenta ugualmente un capolavoro di logica! Ovviamente la difficoltà su carta non deve essere sottovalutata, perchè anche se teoricamente più facile ad esempio di uno Spigolo del Glemine, nella realtà è più impegnativa!
Se fino al bivacco Feruglio avevo qualche dubbio sulla prosecuzione, poi le idee si fanno più chiare visto che la gamba gira bene. La discesa per la via comune della Grauzaria è relativamente facile (p. II). Sceso un pezzo del canale del Portonat, decido di deviare a sx all'incrocio con il sentiero Pietro Nobile che permette di collegarsi al Monte Sernio attraverso Cima dai Gjaj, Cima del Lavinale e Torre Nuviernulis. Queste si possono concatenare una dopo l'altra con difficoltà di massimo II+. Bellissima via comune a Torre Nuviernulis, su roccia appigliata e solidissima!
Arrivo in cima a Torre Nuviernulis sotto un sole allucinante e la cosa peggiore è che ho fatto male i conti e sono a secco di liquidi...tocca razionare!
Per fortuna arrivano i tanto sperati cumuli e armato di pazienza risalgo gli ultimi 400 metri che conducono sulla cima del Sernio, dove addirittura fa freddo!
La discesa avviene per lo Spigolo Nord con difficoltà fino al II+ (un tratto è un po' scorbutico perchè in traverso scomodo discendente).
Mollo le gambe per il ghiaione e poi realizzo che ancora un piccolo pezzo in salito lo devo fare, fino a forcella Foran da la Gjaline, poi sarà veramente tutta in discesa!
Tappa al rifugio Grauzaria d'obbligo per ripigliarsi. La Sfinge è lì che mi guarda...e chiama!